Il Monferrato

LA STORIA

Visitando il Monferrato, si sente spesso parlare di Aleramo e della sua dinastia che governò questa terra per molti secoli. Storicamente di lui non si sa molto se non qualche notizia da pochi documenti imperiali. Forse è per questo che è nata una leggenda che viene tramandata nel Monferrato di padre in figlio da secoli e che ci piace narrare, come si usava lo scorso secolo, raccontando “le storie” che intrattenevano grandi e piccini facendoli sognare qualcosa di bello, rimandando l’approfondimento storico a siti e documenti ufficiali. Si narra che Aleramo sia nato presso Acqui Terme durante il pellegrinaggio a Roma dei nobili genitori tedeschi. Rimasto orfano dei suoi genitori, il bel Aleramo venne ingaggiato nell’esercito imperiale ed entrò alla corte dell’Imperatore Ottone I, ove conobbe Alasia, figlia dell’Imperatore, e tra i due nacque un tenero sentimento. Incapaci di riferire la cosa a sua maestà temendo un rifiuto al matrimonio, i due innamorati scapparono nelle terre natali di Aleramo. Egli non riuscì a vivere senza combattere per difendere la pace e quando l’imperatore Ottone I venne a conoscenza della cosa, volle incontrare il coraggioso giovane e perdonò i due amanti. In segno di stima e riconciliazione, Ottone volle poi concedere al genero il titolo di marchese. Ma come marchese necessitava di una marca, cioè di una territorio da governare. Ottone disse così ad Aleramo che avrebbe ottenuto un territorio tra la Liguria e il Piemonte vasto quanto la distanza che sarebbe stato in grado di coprire a cavallo nell’arco di tre giorni e tre notti. Aleramo cavalcò così per tre giorni su tre cavalli diversi in giro per il basso Piemonte e la Liguria, tracciando i confini di quella che sarebbe diventata la sua marca. Non tutto, però, andò liscio. Ad un certo punto il cavallo di Aleramo perse un ferro in una zona disabitata. Non c’erano dunque fabbri in giro e il cavaliere non aveva gli strumenti adatti. Si arrangiò con un mattone che nella lingua piemontese dell’epoca si chiamava “Mun” e con esso ferrò il cavallo (“Frrha”). Da questa gesto deriva il nome Monferrato. La storia è ben diversa dalla leggenda, sebbene sia quest’ultima la prediletta dalla gente comune.

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Gent munfrina che, parland, a canta, ch’a mussa, a fris, a böj … cume ij so vin

Gente monferrina che parlando canta, che frigge, bolle… come i suoi vini

Nino Costa

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